A partire dagli anni 20 e fino alla metà del Novecento le varie società petrolifere andavano ad organizzare e sponsorizzare diverse competizioni automobilistiche. All’epoca sulle pubblicazioni delfino era possibile leggere “Le elevatissime potenze raggiunte dai motori, riportano sui circuiti la bellezza e la purezza del corridore […] con i moderni mostri formati da uomo e macchina in un corpo solo di carne e di acciaio […] in cui il carburante e il sangue sono una cosa sola”.
Si tratta di un’unione di marketing, eroismo ed ebbrezza della velocità che rendevano le corse un vero fenomeno sociale di cui resta traccia nella memoria di molti.
All’epoca era conosciuta molto la Mobil Economy Run, una gara di regolarità messa in piedi dalla Mobil in vari Paesi, che andava a premiare le vetture più efficienti dal punto di vista dei consumi.
Molto importante è stato anche il Gran Premio Purfina all’autodromo di Monza: valido per il campionato di Formula 3. Sportiva anche la Chevron, che nel 1969 andò a sponsorizzare il Gran Premio di Vallelunga di Formula 3
Con due edizioni, rispettivamente nel 1957 e ’58, la 500 Miglia di Monza è stata una competizione prestigiosa sostenuta anche da Enzo Ferrari.
Fan della seconda edizione secondo la partecipazione diStirling Moss su Maserati 420, insieme ad altri nomi, come Phil Hill: mancava invece Juan Manuel Fangio.
Tra i numerosi eventi popolari, il più conosciuto era il trofeo super corte Maggiore messo in vendita dell’Azip per promuovere la sua nuova benzina. Si trattava di una competizione di regolarità in cui della prima edizione in poi fu in grado di raccogliere sempre più adesioni. Basti pensare che nel 1956 vi furono 810 macchine concorrenti. I premi in questo caso non erano in denaro bensì in carburante.
Le donne e le auto
In un periodo di emancipazione femminile, nel 65 e per alcuni anni la BP andò a sostenere anche il volante d’oro, la manifestazione ACI riservata alle donne e che era visto come una vera e propria azione di massa per l’educazione di chi guida.
I premi scelti erano degli elettrodomestici, borse o valigia mentre per la vincitrice era stata messa in palio una Fiat 1500 con polizza furto incendio oltre che un viaggio a Parigi e il volante d’oro
Com’è possibile leggere all’interno di alcuni documenti del trofeo Amoco, un commissario aveva anche diritto al rimborso per le spese di viaggio di alloggio e poteva prendere parte ad ogni momento piacevole come aperitivi, pranzi e gala. In cambio però doveva essere certo che la gara seguisse perfettamente il regolamento.
Le case petrolifere erano molto attive anche in qualità di fornitori durante i campionati mondiali come rally o formula 1 in cui vi era la possibilità di ottenere grande visibilità.