Non pochi genitori, a torto o a ragione, si preoccupano per i difetti di pronuncia dei propri bambini.
La balbuzie è il difetto più diffuso. Si tratta di un disordine del ritmo della parola: chi ne soffre sa esattamente cosa vorrebbe dire, ma al contempo non ci riesce a causa di blocchi, ripetizioni e prolungamenti involontari di un suono.
Inizia a manifestarsi generalmente tra i 2 e i 6 anni: il piccolo comincia a bloccarsi su un suono e lo ripete prima di continuare la parola, non rendendosi conto della sua difficoltà di linguaggio, anche se, in alcuni casi, acquistando maggiore sicurezza e scorrevolezza, impara a parlare correttamente. Ma come spesso accade, i genitori e gli adulti in generale tendono a correggerlo, a volte lo rimproverano e lo puniscono, rendendolo insomma consapevole del suo difetto, e aggravandolo inevitabilmente.
Sebbene nella quasi totalità dei casi non è altro che una fase transitoria, che si risolve entro i 4 o i 6 anni, è opportuno monitorare l’andamento del problema facendosi aiutare da uno specialista, in questo caso il logopedista, che può determinare se si tratta di una condizione normale legata a una fase della crescita oppure di un principio di vera e propria balbuzie.
Come comportarsi
Quando un genitore si rende conto che il proprio figlio balbetta, deve prestare particolare attenzione ad alcuni comportamenti e atteggiamenti tenuti con il piccolo, evitando di commettere errori anche involontari che potrebbero peggiorare la situazione.
Spesso, infatti, il bambino si rende conto di essere circondato da un’atmosfera di ansia, di rimprovero che lui percepisce e che gli aggrava il disturbo: non a caso è risaputo che la balbuzie si accentua parlando con persone importanti, in situazioni di ansia o di inferiorità. È importante, quando si parla con il bambino, non mettergli mai fretta, mantenere una conversazione piacevole e tranquilla, e prestare attenzione a cosa dice, non al modo in cui lo dice. Inoltre non va mai fatto sentire diverso, o problematico.
Anche a scuola il ruolo dell’insegnante è cruciale, poiché deve avere la capacità di comprendere le esigenze dell’alunno balbuziente e di favorire il benessere e l’armonia dell’intera classe in cui è inserito.
Come risolvere il problema
La balbuzie infantile non vai mai sottovalutata, né bisogna aspettare di vedere se sparisce da sola con il passare degli anni. In qualunque caso è sempre opportuno rivolgersi al logopedista, che, dopo un’attenta analisi della situazione, valuterà se sottoporre il bambino a un buon trattamento di correzione e impostazione della voce. Ciò deve essere fatto il più presto possibile perché la balbuzie trascurata tende ad aggravarsi ed è più difficile da sconfiggere.
Talvolta, il bambino può essere contemporaneamente sottoposto a sedute di psicoterapia che, se nei bambini potrebbero non essere sempre necessarie, lo sono invece nell’adulto, per il quale molto utile è la psicoanalisi: eventuali traumi emotivi, conflitti inconsci vengono così a galla e il paziente ha modo di chiarire i suoi conflitti spirituali, diviene più tranquillo, sereno e può migliorare notevolmente.