Dalla caduta del Big tech ai problemi dei modelli linguistici come ChatGPT alle profezie del metaverso che peraltro non si sono ancora avverate. Per capire cosa ci riserva il futuro è necessario comprendere gli avvenimenti di quest’anno.
L’anno appena passato doveva essere pieno di grandi aspettative dopo la pandemia; purtroppo causa covid la tecnologia ha subito un inevitabile rallentamento. E non ci si aspettava neppure il ritorno di una guerra in Europa.
Tuttavia, non sono mancati fatti che hanno reso molto evidente la separazione tra digitale e realtà. Capire meglio qual sono gli avvenimenti chiave ci aiuta a comprendere il futuro che ci aspetta.
Il futuro per il metaverso
Metaverso, una parola che non ha esattamente una sua definizione, è talmente vaga che non si può capire cosa ha in testa chi ne parla. Ha assunto una vita propria e ci si domanda cosa voglia chiedere in particolare. Possiamo dire che è un mix di realtà virtuale e realtà aumentata, con dispositivi che prenderanno il posto degli smartphone? Oppure una nuova internet dove l’esperienza digitale sarà al primo posto rispetto a quella fisica?
Nel 2022 non abbiamo visto quasi niente di questi metaversi. Internet, descrive il metaverso come una rete tentacolare di siti e spazi: infatti pare ci siano più di 40 metaversi ormai esistenti.
Un antenato non troppo lontano degli attuali metaversi, Second Life,ha oggi circa 750.000 utenti attivi mensili. E’ come dire che gli utenti preferiscono utilizzare il gettone nelle cabine piuttosto che usare una qualsiasi attività del cellulare.
Tendenza secondo Gartner
La società di ricerca Gartner però, prevede che entro il 2026, un quarto della popolazione trascorrerà almeno un’ora al giorno nel metaverso per lavoro, attività sociali, intrattenimento e shopping. Ovviamente le aziende stanno investendo milioni di dollari per non farsi trovare impreparate.
Microsoft si sta attrezzando per luoghi di lavoro popolati da avatar digitali, i marchi Nike e Gucci disegnano abiti digitali, su Roblox i giocatori possono gestire i propri negozi. Sembrano però trovate pubblicitarie senza reali vantaggi economici.
L’esperienza Commissione Europea
Nel metaverso è entrata anche la Comunità Europea con la creazione di una piattaforma digitale dove conoscere persone e discutere di questioni globali per fare la differenza in futuro, denominata Global Gateway.
Hanno anche pensato di organizzare un grande evento, un party per festeggiare, chiamato Global Gateway Gala. Il problema grosso è che non si è presentato nessuno. Il progetto è costato 387 mila euro e serviva per attirare giovani dai 18 ai 35 anni.
Scenario
Non c’è dubbio che l’entusiasmo e le prospettive di guadagno ci spingano a questo, verso una forma di realtà digitale. Nel metaverso si ha modo di pensare di cambiare la nostra vita e ricominciare da capo. E’ il fascino degli ambienti digitali, dove il potere può essere invertito, lasciarsi le diseguaglianze alle spalle per qualcosa di più significativo.
In un modo o nell’altro i mondi digitali, riflettono i desideri della loro base di utenti, siano essi di convenienza o di imprenditorialità.
Ma la paura è di sognare una libertà virtuale e poi di essere bloccati in un centro commerciale virtuale, c’è? Un altro mondo (virtuale) è possibile?
Bich tech , prospettive
Negli ultimi anni abbiamo visto nascere nuovi capi delle aziende tecnologiche americane. Sono diventiati delle vere icone pop. Ma come per tutte le cose, la fama intensa brucia presto e nel 2022 abbiamo assistito difficoltà notevoli. Mark Zuckerberg ha fasto “all-in” sul metaverso, spendendo miliardi di dollari e quantità di risorse per farci capire come sarà il futuro.
Tutte le Big tech, dopo il boom negli anni della pantemia, hanno registrato delle difficoltà; Amazon, Netflix, Microsoft hanno perso parte della loro forza dopo le assunzioni e liquidità dovute alla digitalizzazione imposta dal covid.
Ma da quando il CEO di Tesla, Elon Musk, ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari lo scorso ottobre che non c’è mai stato cosi tanto caos. Nonostante siano passati solo due mesi, abbiamo assistito a una serie di fatti assurdi riassunti in questa sequenza temporale di tutte le stranezze successe in questo breve tempo.
Provando ad elencare quanto ha fatto Musk, ci accorgiamo che non possiamo fare un elenco completo: ha licenziato metà del personale in una notte, ha cercato di riassumerne qualcuno per poter tenere in piedi qualcosa, ha imposto al personale che è rimasto completa fedeltà a lui stesso, il che, ha portato quasi 1200 tra ingegneri e altri dipendenti importanti ad andarsene. Inoltre, a metà dicembre ha sospeso diversi giornalisti di spicco sulla piattaforma senza nemmeno preavviso.
Si muove come fosse un monarca assoluto, unico moderatore della piattaforma, quasi volesse dire, urlando “Twitter sono io”. Nessuno capisce le sue azioni, sembra, come hanno detto in molti, una rockstar attempata che vuole rimanere sul palco a tutti i costi nonostante venga fischiato.
Il Monarca ha detto si sarebbe dimesso dal CEO appena avesse trovato uno sciocco che lo sostituisse. Musk ha creato un ecosistema perfetto per far fallire Twitter. Ma una piattaforma simile non muore di colpo; semmai si trasformerà a poco a poco diventando meno divertente e meno utilizzabile. Morirà di morte lenta, governata dal caos.
Una gestione moderata e trasparente rimane fondamentale ai fini della sopravvivenza dei social media.
ChatGPT
Sono passate solo poche settimane da quando OpenAl ha rilasciato ChatGPT, un linguaggio di grandi dimensioni che ha sorpreso internet con la sua sorprendente eloquenza e coerenza.
Si tratta di un chatbot Al che può fare qualsiasi cosa, se si pone una domanda è come se un umano avesse risposto. Può scrivere intere sceneggiature, articolare lettere di referenze, suggerire le conversazioni su Tinder, comporre musica, anche nei modi più assurdi, come una canzone per bambini che spieghi la teoria quantica nello stile di snoop dog. Ovviamente, come tutti i nuovi linguaggi, ha diversi problemi che ne limitano l’efficacia. Tra di questi c’è la mancanza di empatia, cioè non è in grado di provare emozioni o di comprendere quelle degli altri. Ciò potrebbe rendere difficile risposte appropriate la dove servisse empatia.
Si è provato a chiedere a ChatGPT cosa ci riserva il futuro e lui ha risposto che c’è la possibilità che Al generativa venga utilizzata per sostituire alcune attività lavorative.